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      1. part.2. alla voce Effemeride, dove Giordani discorre delle barbarie antiche rinnovate oggi.
      (28. Maggio 1821.)
     
      Alla p.1075. Da queste osservazioni risulta che l'uomo senza favella è altresì incapace di concepire definitamente e chiaramente una quantità misurata [1102]in questo modo: p.e. una lunghezza di cento passi. Giacch'egli non può concepire questo numero definito di cento passi. Così discorrete di tutte le altre cose o idee (e sono infinite) che l'uomo concepisce chiaramente mediante l'idea de' numeri. E da ciò solo potrete argomentare l'immensa necessità ed influenza del linguaggio, e di un linguaggio distinto e preciso ne' segni, sulle idee e le cognizioni dell'uomo.
      (28. Maggio 1821.). V. p.1394. capoverso 1.
     
      Dal pensiero precedente e dagli altri miei sulla influenza somma del linguaggio nella ragione e nelle cognizioni, deducete che una delle cause principalissime e generalissime, e contuttociò puramente fisiche, della inferiorità delle bestie rispetto all'uomo, e della immutabilità del loro stato, è la mancanza degli organi necessari ad un linguaggio perfetto, o ad un sistema perfetto di segni di qualunque genere. E mancando degli organi mancano anche della inclinazione naturale ad esprimersi per via di segni, e nominatamente per via della voce, e de' suoni. Inclinazione materiale e innata nell'uomo, e che tuttavia fu la prima origine del linguaggio. Essendo certo per esperienza che l'uomo, ancorchè privo di linguaggio, tende ad esprimersi con suoni inarticolati ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Effemeride Giordani