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      E nega che questi verbi abbiano niente che fare con allicere al quale dà tutt'altra etimologia. (p.44.)
      Lascio stare che quel significato metaforico, e la successiva metamorfosi del significato di allettare, se a lui par naturale, a me pare del solito conio delle etimologie famosissime, e che tutto il filo de' suoi ragionamenti si romperebbe e troncherebbe facilmente per esser troppo sottile e debole in questo punto. Ma egli non ha veduto che adlectare (e quindi allettare) fu formato da adlectus participio di adlicio nello stessissimo modo che i tanti verbi soprammentovati, e i tanti altri che si potrebbero mentovare. Ora allettare è azione continuata, e così oblectare che significa trastullare ec. e così dilettare ec. Laddove adlicere è propriamente l'atto del tirare, prendere, [1111]indurre colle lusinghe. E il suo semplice lacio che significa ingannare, indurre in fraude è parimente significativo di azione non continuata. Laddove lactare formato da lacere (diverso da quello formato da lac) significa propriamente un'azione continuata, appresso a poco la stessa che adlectare o allettare. V. p.2078. Giacchè anche nell'etimologia del verbo adlicere s'inganna il Monti (p.44.) facendolo derivare dal licium o liccio degl'incantamenti amorosi. La sua etimologia, dic'egli, di cui non trovo chi sappia darmi un sol cenno, a tutto mio credere è questa. Ma avrebbe trovata la vera etimologia nel Forcellini v. allicio, e v. lacio. Adlicio dunque (come inlicio ec. ec.) è composto di ad e lacio (che deriva da lax, fraus) mutata per la composizione la a in i, come in adficio da facio, in adjicio da jacio ec. ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Monti Forcellini