Del resto sebben diciamo volgarmente e comunemente allettare per porre a letto, e allettarsi per mettersi a letto, questo č un verbo tanto differente dall'adlectare, sebbene uniforme nel suono, quanto č differente nel significato e nell'origine, e uniforme nel suono, letto participio di leggere, da letto nome sostantivo. V. il passo di Cicerone addotto dal Monti, e provati di sostituirvi adlicere ad adlectare, se il puoi. In luogo che adlectare venga da lectus, (Festo) dubito che lectus (sustantivo) venga da adlicere. Forcell. in Lectus i.
Non bisogna confondere questo genere di verbi che io chiamo continuativi, e che significano continuazione o maggior durata dell'azione espressa da' loro verbi originari, con quello de' verbi frequentativi, [1112]che importano frequenza della medesima azione, e hanno al tempo stesso una certa forza diminutiva. Questi (lasciando i frequentativi coll'infinito in essere che non possono esser confusi co' nostri continuativi) si formano essi pure dal participio in us o dal supino in um, di altri verbi, troncandone la desinenza, ma sostituendo in sua vece non la semplice terminazione infinita are, o ari, bensė quella d'itare, o itari se il verbo da cui si formano č deponente (o passivo.) Cosė da lectus participio di legere, lectitare; cosė da victus o victum di vivere, victitare; da missus di mittere, missitare; da scriptus di scribere, scriptitare; da esus di edere, esitare; da sessus o sessum di sedere, sessitare; da emptus di emere, emptitare; da factus di facio, factitare; da territus di terreo, territare; da ventus di venio, (o dal sup. ventum), ventitare; da lusus di ludere, lusitare; da haesus o haesum di haerere, haesitare; da sumptus di sumere, sumptitare; da risus di ridere, risitare di Nevio.
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Cicerone Monti Festo Lectus Nevio
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