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      O forse da prima si disse sitare, come secutari, e solutare da cui soltar per solvere, come ho detto p.1527. e voltare per volutare ec. L'analogia fra il verbo essere e stare si vede nel nostro particolare stato di essere, e nel franc. été, sebbene i francesi non hanno il verbo stare. Del qual participio situs abbiamo un indizio manifesto nel sido spagnuolo, ch'è participio appunto di ser essere. E forse sussiste ancora il detto participio nel situs dei latini che significa collocato, ma che spesso è usurpato dagli scrittori in significato somigliantissimo a quello di un participio del verbo essere, e che il Vossio con pessima grazia fa derivare da sinere. È noto che presso Plauto (Curcul. 1.1.89.) alcuni leggono site in significato di este, dal che verrebbe situs, così naturalmente come auditus da audite; e che l'antica congiugazione del presente indicativo di esse, era, secondo Varrone, (de L. L. l.8. c.57.) esum, esis, esit; esumus, esitis, esunt. Del rimanente lo stesso Forcellini avvertendo che il verbo stare si trova adoperato più volte in luogo di esse, soggiunge, cum aliqua significatione diuturnitatis (v. sto), (e ne reca gli esempi), cioè, dico io, secondo la primitiva proprietà di esso verbo che è continuativo di esse. Adsentari che il Forcell. dice esser lo stesso che adsentiri, forse non è altro che un suo continuativo o frequentativo anomalo o contratto da adsentitari o per adsensari. Nel Glossario Isidoriano (op. Isid. t. ult. p.487.) si trova: SENTITARE, in animo sensim diiudicare.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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