E finalmente spesse volte il continuativo significa l'usanza, il costume di fare quella tale azione o atto significato dal verbo positivo, come acceptare, datare, captare (v. il Forcellini), secondo che abbiamo veduto, significano il costume di ricevere, dare, prendere. (Forse captare nel senso p.e. di captare aves o pisces appartiene piuttosto alla classe precedente de' continuativi dall'atto all'azione.) Noi abbiamo appunto volgere, voltare (cioè volutare), e voltolare, o rivolgere, rivoltare ec. positivo, continuativo e frequentativo.
Queste osservazioni debbono sempre più farci ammirare la sottigliezza, e la squisita perfezione della lingua latina, che forse non ha l'uguale in simili prerogative e facoltà.
(12. Giugno 1821.). V. p.2033. fine.
Alla p.1115. marg. in fine. Che se il verbo salire è stato usato dall'Ariosto, dall'Alamanni, dal Caro e da altri nel significato dell'italiano saltare, come afferma il Monti (Proposta ec. Esame di alcune voci, alla v. ascendere. vol.1. par.2. p.65.), e bene, ciò non prova che quel verbo abbia tale significazione in nostra lingua, ma solo presso gli scrittori, e detto verbo in tal senso non è veramente italiano, ma latinismo, [1163]come tanti altri, e latinismo non lodevole, a differenza di molti altri, e non meritevole di passare in uso o nel discorso o nelle scritture. Il francese saillir ha conservato alcuni significati figurati del latino salire, e lo spagnuolo salir per uscire (nel qual senso anche l'italiano salire fu adoprato dall'Ariosto) si avvicina pure al metaforico latino di salire per celeriter emergere.
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