Un
bambino e un animale confondono facilmente un pupazzo, una statua, una pittura ec. cogli oggetti che rappresentano, perchè sopra questi hanno fatta poca osservazione: meno facilmente però, o meno durevolmente, se l'oggetto rappresentato è della propria specie e forma, perchè nella forma della loro specie hanno posta naturalmente più attenzione.
Quell'uomo che io ho supposto, se non avesse [1197]bene osservato il suo proprio colore, e vedesse un Nero e un Bianco allo stesso tempo, non saprebbe punto decidere qual de' due fosse più bello, nè qual de' due colori meglio convenisse alla specie umana. E se non avesse bene osservate le sue proprie forme, e vedesse al tempo stesso un Lappone, un italiano, un Patagone, non saprebbe decidere quale di queste tre forme fosse più bella, e non sentirebbe differenza di bellezza o bruttezza in nessuno di loro. Il che dimostra ch'egli non ha veruna regola o norma innata ed assoluta per giudicare del bello, neppure umano.
L'uomo non può mai formarsi l'idea di una bellezza isolata, vale a dire che il bello assoluto non esiste, nè altrove, nè nella idea, nella fantasia, nell'intelletto naturale e primitivo dell'uomo. Figuratevi che ci sia mostrato un oggetto forestiero, e che questo sia il primo e l'unico che noi vediamo nel suo genere. Noi o non giudichiamo in nessun modo della sua bellezza o bruttezza, nè la sentiamo; ovvero ne giudichiamo comparativamente ad altri generi di cose, e ad altre proporzioni, e così per lo più andiamo errati, e probabilmente giudicheremo brutto un oggetto che nel suo paese è giudicato bellissimo, e che lo è nel suo genere effettivamente; o viceversa.
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Nero Bianco Lappone Patagone
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