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      Questa non č idea, ma inclinazione, tendenza, e passione; ed č fuori della teoria del bello, perch'č fuori ancora della sfera dell'armonia. Le tendenze sono innate e comuni a tutti gli uomini; le idee no. Ma nel detto caso la mente non giudica; bensė il fisico dell'uomo si sente inclinato, e trasportato. Non tutti i piaceri che vengono per la vista appartengono alla bellezza, sebbene gli oggetti che producono i detti piaceri, si chiamano ordinariamente belli; ma quelli soli che derivano dall'armonia e convenienza, sė delle parti fra loro, sė del tutto col suo fine.
      Io credo poi ancora che la stessa idea dell'uomo che le cose debbano convenire fra loro, non sia innata ma acquisita, e derivi dall'assuefazione in questo modo. Io sono avvezzo a vedere p.e. negli uomini [1201]le tali e tali forme. Se ne vedo delle differenti e contrarie, le chiamo sconvenienti, perchč elle mi producono un effetto contrario alla mia assuefazione. Sviluppate quest'idea.
      (20. Giugno 1821.)
     
      Perchč la parzialitā č sempre odiosa e intollerabile, quando anche colui che favorisce o benefica alcuno pių degli altri, non tolga niente agli altri del loro dovuto, nč di quello che darebbe loro in ogni caso, nč li disfavorisca in nessun modo? Per l'odio naturale dell'uomo verso l'uomo, inseparabile dall'amor proprio. E v. in questo proposito la parabola del padre di famiglia e degli operai del Vangelo.
      (21. Giugno, dė del Corpus Domini. 1821.). V. p.1205. fine.
     
      Alla p.1114. verso il fine. Il Forcellini ora fa derivare i continuativi da' frequentativi, (come ductare da ductitare) ora questi da quelli.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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