E queste, e le altre formazioni sono di significato certo, determinato, riconosciuto, convenuto e costante, in modo che vedendo una tal formazione, e conoscendo il significato della voce originaria, s'intende subito la modificazione che detta parola formata esprime, dell'idea espressa dalla parola materna. La pazza idea per tanto (ch'è l'ultimo eccesso della pedanteria) di voler proibire la formazione di nuovi derivati, è lo stesso che seccare una delle principali e più proprie ed innate sorgenti della ricchezza di nostra lingua. V. [1242]in questo proposito p.1116-17. Io non dubito (e l'esempio portato lo conferma) che nella immensità e varietà della facoltà certa stabile e definita ch'ella ha dei derivati, e nell'uso che ne sa fare, e ne ha fatto, la lingua nostra non vinca la latina, e la stessa greca. Alla quale però si rassomiglia assai anche per questa moltiplicità di forme nelle derivazioni che hanno un medesimo o simile significato, a differenza della latina, non già povera, ma più regolata e con più certezza circoscritta in ciò, come nel resto. V. la p.1134. fine. (29. Giugno 1821.). Queste sono le vere cagioni e fonti per cui (se non le chiuderemo) la nostra lingua resterà sempre superiore in ricchezza alle moderne, malgrado i nuovi vocaboli ec. particolari, ch'elle vanno tuttogiorno acquistando. V. p.1292. capoverso 1.
Alla p.302. principio. In prova di quello che ho detto della utilità che risulta ai governi dai partiti loro contrarii, osservate cosa già nota, che non è luogo dove la religion cattolica, anzi la cristiana, (e così qualunque altra) sia più rilasciata nell'esterno ancora, e massime nell'interno, come in quel paese dov'ella è non solo dominante ma unica, cioè in Italia, che di più è la sua sede.
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Italia
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