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      A scoprir dunque tal comune origine delle lingue e quindi delle nazioni (o sia una sola origine, o sieno alcune pochissime); a ritrovare quanta maggior parte si possa della prima lingua degli uomini; a soddisfare al filosofico desiderio di quel metafisico tedesco (v. p.1134.) ec. ec. non v'è altro mezzo che lo studio etimologico. E questo non ha altra via, se non che giovandosi de' lumi comparativi d'una estesa poliglottia, de' lumi profondamente archeologici e filologici, fisiologici e psicologici ec. prendere a considerar le parole delle lingue meglio conosciute fra le più antiche (come più vicine alla comune origine delle lingue); e denudandole d'ogni inflessione, composizione, derivazione gramaticale ec. ec. cavarne la radice più semplice che si possa; e quindi coi detti lumi comparativi ec. ridurre questa radice dalle diversissime alterazioni di forma, e di suoni che può avere ricevute, (anche prima di divenire radice d'altra parola, e nel suo semplice stato, ovvero dopo) alla sua forma primitiva. Quando questa non si possa trovare e stabilire precisamente, l'Etimologo avrà fatto abbastanza, e l'utilità sarà pur molta, se avrà dimostrato che una tal parola dimostrata radicale, quantunque diversa nelle diverse lingue, è però una sola in origine, e che fra quelle diverse forme, significati ec. di essa radice, si trova la forma, il significato ec. primitivo, quantunque non si possa definitamente stabilire se questo sia il tale o il tale fra i detti sensi e forme che ha nelle differenti favelle.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Etimologo