(Staël): ma essa medesima è quasi ignota. Così l'antica illirica, madre della russa, della Polacca, e di altre. La lingua Celtica è poco nota essa, e non vive in nessuna moderna.
In somma la lingua latina è di tutte le lingue antiche quella la cui storia si può meglio e per più lungo spazio conoscere, e le cui primitive proprietà per conseguenza si ponno meglio indagare. Giacchè spetta all'archeologo il rimontare dalla storia ch'egli può conoscere ec. de' venti secoli sopraddetti, a quella de' secoli antecedenti; nè gli mancano copiose notizie di fatto, le quali basterebbero già per se stesse a potere spingere la detta storia molto più in là di detta epoca, sebbene meno perfettamente e completamente sino ad essa epoca, cioè al secondo secolo av. Cristo, ch'è il secolo di Plauto.
Aggiungete quella lingua Valacca, derivata pure dalla latina, e che per essersi mantenuta sempre rozza, è proprissima a darci grandi notizie dell'antico volgare latino, il qual volgare, come tutti gli altri, è [1299]il precipuo conservatore delle antichità di una lingua. Aggiungete i dialetti vernacoli derivati dal latino, come i vari dialetti ne' quali è divisa la lingua italiana. I quali ancor essi si sono mantenuti qual più qual meno rozzi, com'è naturale ad una lingua non applicata alla letteratura, o non sufficientemente; e com'è naturale a una lingua popolarissima: e quindi tanto più son vicini al loro stato primitivo. E trovasi effettivamente di molte loro parole, frasi ec. che derivano da antichissime origini.
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