Aggiungete che le altre idee della bellezza umana, siccome sono formate sulla cognizione, ed assuefazione, ed osservazione da noi fatta sopra [1309]molti individui, così non sono mai uniche, e ci parrà bello questi, e bello quegli, benchè molto diversi. (Questa moltiplicità medesima delle idee della bellezza umana, va in proporzione del vedere e dell'osservare che si è fatto ec. ec. ec.) Ma nel nostro caso, perchè l'idea è formata sopra un soggetto solo, ed un'assuefazione ed osservazione individuale, perciò è unica, e ci par brutto o men bello proporzionatamente, non solo ciò che non è simile, ma ciò pure che non è uniforme al detto soggetto. V. p.1311. capoverso 2.
Bisogna modificare queste osservazioni secondo i casi e circostanze che ciascuno può facilmente pensare. P.e. se una malattia o altro accidente vi ha deformato le unghie, voi sentite quella deformità, perchè contrasta colla vostra assuefazione precedente, ed allora (almeno fintanto che non arriviate ad assuefarvi a quella nuova forma) non misurerete gli altri da quello che voi siete, ma piuttosto da quello ch'eravate precedentemente. Se un'unghia vostra è deforme, anche sin dalla nascita ec. voi facilmente ve ne accorgerete paragonandola colle altre pur vostre. Se in questa parte del corpo umano voi siete sempre stato assolutamente deforme, cioè grandemente diverso dagli [1310]altri, allora quel poco che voi potrete accidentalmente osservare delle forme comuni, benchè in grosso e non minutamente, potrà bastare a farvi accorgere della vostra deformità, perchè la differenza essendo grande, sarà facilmente notabile, e vi daranno anche nell'occhio quelle parti in altrui, più di quello che farebbero in altro caso, e così l'assuefazione che formerete, contrasterà con quello che vedete in voi stesso.
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