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      Quindi le lingue guadagnano in precisione, allontanandosi dal primitivo, guadagnano in chiarezza, ordine, regola ec. Ma in efficacia, varietà ec. e in tutto ciò ch'è bellezza, perdono sempre quanto più s'allontanano, da quello stato che costituisce la loro primitiva forma. La combinazione della ragione colla natura accade quando elle sono applicate alla letteratura. Allora l'arte corregge la rozzezza della natura, e la natura la secchezza dell'arte. Allora le lingue sono in uno stato di perfezione relativa. Ma qui non si fermano. La ragione avanza, e avanzando la ragione, la natura retrocede. L'arte non è più contrabbilanciata. La precisione predomina, la bellezza soccombe. Ecco la lingua che avendo perduto il suo primitivo stato di natura, e l'altro più perfetto di natura regolata, o vogliamo dire formata, cade [1358]nello stato geometrico, nello stato di secchezza, e di bruttezza. (La lingua francese nella sua formazione, si accostò fin d'allora, per le circostanze del tempo, a quest'ultimo stato, perchè prevalse in essa la ragione, e l'equilibrio fra l'arte e la natura, nella lingua francese non vi fu mai, o non mai perfetto.) I filosofi chiamano questo stato, stato di perfezione, i letterati, stato di corruzione.
      Nessuno ha torto. Quelli che hanno a cuore la bellezza di una lingua, hanno ragione di essere malcontenti del suo stato moderno, e saviamente la richiamano a' suoi principii; voglio dire al tempo della sua formazione, e non più là, che questo pazzamente si pretende, e volendo rigenerare la lingua, anche quanto alla bellezza, si fa l'opposto, perchè si caccia da un estremo ad un altro: e negli estremi la bellezza non può stare, bensì nel mezzo, e in quel punto in cui ella è formata e perfezionata.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913