Del resto non mancano francesi che anche quanto al bello, antepongano la loro letteratura alle antiche, segno di falso gusto, cioè allontanato dalla natura, più gradi, che non ne sono allontanati gli altri gusti. I francesi di buon gusto cioè più naturale, gusteranno anche gl'italiani classici, sebbene tanto opposti alla loro maniera. Li gusteranno però meno di quello che facciano (ed effettivamente lo fanno) le altre nazioni, e saranno offesi di molte che a noi e agli altri paiono naturalezze. Non dico niente delle letterature e gusti orientali, o selvaggi ec. ec.
Ho discorso delle sole letterature. Altrettanto va detto delle belle arti, modi di conversare ec. ec. e di tutto ciò dov'entra il semplice e il naturale.
Ho notato altrove certe naïvetés francesi che mi paiono affettatissime, non relativamente, [1419]cioè perch'elle non sieno naïvetés per noi, ma (dirò così) assolutamente, perch'essendo naïvetés anche per noi, e vere naïvetés, risaltano e contrastano sopramodo colla maniera e lo stile ec. di quella nazione, e producono il senso della sconvenienza, almeno in noi che in questo punto, e nel giudizio della naturalezza (che è tutto ciò che si chiama finezza di gusto, e che si venera e si consulta negli antichi maestri ec.), siamo più delicati. Ed ecco come la stessa assoluta semplicità o naturalezza, che si considera per assolutamente bella, possa molte volte esser brutta, perchè sconveniente, secondo le circostanze, le assuefazioni, le opinioni ec. Il che si avvera in milioni di casi, come ho dimostrato.
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