Così un canto ci richiama p.e. quello che noi facevamo altra volta udendo quello stesso canto ec. Così l'Alfieri nel principio della sua Vita, osserva una sua rimembranza che fa al proposito ec.
(4. Agosto 1821.)
La forza dell'assuefazione nell'uomo, e come lo sviluppo di tutte le sue facoltà dipenda da essa, si può vedere ne' suoi organi esteriori, paragonando quelli de' fanciulli (e più, de' bambini) a quelli degli adulti, non relativamente alle abilità particolari, ma all'uso quotidiano che fa ciascun uomo di detti organi, p.e. delle mani. Le quali troveremo inettissime ne' fanciulli a quelle medesime cose che noi più facilmente operiamo. E ciò non già per la sola debolezza ec. degli organi, inerente a quella età, ma anche del tutto indipendentemente da questa, per la mancanza sì delle assuefazioni [1456]particolari a questa o quella operazione, sì dell'esercizio generale che abilita l'organo ad eseguir senza il menomo stento una operazione del tutto nuova ec. delle quali, rispetto p.e. alle mani, ce ne capita tuttogiorno. Così che osservando gli organi esteriori de' fanciulli, appena si crederebbe ch'essi fossero gli stessi che i nostri, e che avessero in potenza le stesse facoltà ec. Meno bisognosi di assuefazione sono gli organi degli animali, secondo quello che ho detto p.1452-53. Che cosa è l'uomo? Un animale più assuefabile degli altri.
(5. Agosto 1821.)
Frissonner ec. ?????? o ?????? ec.
(5. Agosto 1821.)
Osserviamo nuovamente la forza dell'opinione sul bello. Ho detto altrove che l'eleganza consiste in qualcosa d'irregolare.
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Alfieri Vita
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