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      Quindi č che mentre cento eleganze si gustano e piacciono negli scrittori accreditati, infinite altre che meriterebbero lo stesso nome, e sono della stessa natura, non paiono eleganze e non piacciono, perchč la loro irregolaritā si trova in autori non abbastanza accreditati, ancorchč sieno di vero merito, p.e. se sono moderni, onde non possono avere [1457]l'autoritā de' secoli in loro favore. Anzi quelle stesse locuzioni, metafore, ec. ec. che trovate in un autore accreditato ci daranno sapor di eleganza, trovate in autore non accreditato ci daranno sapor di rozzezza, d'ignoranza, di ardire irragionevole, di sproposito, di temeritā ec. se non ci ricorderemo che quelle hanno per se l'autoritā di uno scrittore stimato. E ricordandocene in quel momento, o anche dopo pronunziato il giudizio della mente, lo muteremo subito, e troveremo effettivo gusto in quello che ci aveva dato effettivo disgusto. Il qual effetto č frequentissimo negli studi di letteratura, e puō stendersi a considerazioni di molti generi, intorno al piacere che deriva dall'imitazione del buono e classico, e bene spesso dalla sua contraffazione. Piacere non naturale nč assoluto, ma secondario e fattizio, e pur vero piacere: anzi tanto vero che la lettura dei classici, secondo me, non ha potuto mai dare agli antichi quel piacere che dā a noi, e parimente i classici [1458]contemporanei non ci daranno mai nč tanto gusto quanto gli antichi (cosa certissima), nč quanto ne daranno ai posteri.
      (6. Agos. 1821.)
     
      Che in natura occorrano molti accidenti contrari al di lei sistema, senza guastarlo ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913