1821.)
Quel giovane che fu d'animo eroico nella virtù (come sogliono essere tutti quelli che nascono con grande e forte immaginazione e sentimento), se per forza dell'esperienza, delle [1474]sventure, degli esempi, disingannato della virtù, arriva a lasciarla, diviene eroico nel vizio, e capace di molto maggiori errori, che non sono gli altri ec. Non già per una continuazione di entusiasmo applicato al male, ma per un eccesso di freddezza che è sempre compagna della malvagità. Egli diviene un eroe di freddezza, e tanto più intrepido, duro, ghiacciato, quanto era stato più fervido. Come quei vapori che si convertono in grandine, i quali non si stringerebbero nel più duro, denso, e sodo ghiaccio che possa formarsi nell'aria, se straordinario calore non gli avesse innalzati a straordinaria sublimità. In tutte le cose gli eccessi si toccano assai più fra loro, che col loro mezzo, e l'uomo eccessivo in qualunque cosa, è molto più inclinato e proclive all'eccesso contrario che al mezzo. Ed è molto più facile, conseguente, e naturale per la forza e la qualità di un'indole eccessiva, il saltare dall'uno all'opposto estremo, che il recarsi e fermarsi nel mezzo ec. ec.
(9. Agos. 1821.)
[1475]Confrontando le lingue spagnuola francese e italiana, si trovano molte proprietà principalissime ed essenziali, che sono comuni a tutte tre. Or queste essendosi formate massime quanto al principale e fondamentale, l'una indipendentemente dall'altra, è necessario il dire che le dette proprietà derivino da un'origine comune, e questa non può esser che il latino, e s'elle non si trovano nel latino scritto, dunque vengono dal volgare.
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