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      Così le lingue perdono [1501]appoco appoco necessariamente di ricchezza e di proprietà, a causa della sinonimia. Oltre che le lingue figlie, nascendo da corruzione, e dagli stessi danni che il tempo reca alla sostanza materna, non la possono mai di gran lunga ereditar tutta intera. E così il fondo delle lingue si va sempre scemando se per altra parte non si accresce, e le lingue che nascono sono sempre più povere di quelle che le producono, almeno nei principii.
      Questa è pur, come ho detto, una gran ragione della differenza delle lingue figlie di una stessa madre. In questa nazione prevale il tal sinonimo, e gli altri si dimenticano, o non s'introducono mai. In quella il tal altro. Questa ne riceve o ne conserva un solo nel tale o tal significato, quella due, quell'altra più ec. Così è accaduto alla lingua latina diramata nelle Spagne, nella Francia, in Italia. E troveremo spessissimo che la differenza con cui si esprimono le dette tre lingue in questo o quel caso, nasce dalla differenza del sinonimo latino che hanno conservato, o da principio adottato. Gl'italiani e i francesi per significare il bello usano una parola derivata dalla latina bellus; gli spagnuoli una derivata dalla latina formosus. Gli spagnuoli e gl'italiani [1502]dicono moglie dal latino mulier, i francesi femme da femina. Similmente differiscono nel numero. Altra ha conservato o adottato più sinonimi latini, altra meno. Relativamente a questo la lingua francese tiene la estremità del meno, la spagnuola il mezzo, l'italiana il più, tanto per la sua circostanza nazionale, quanto pel moltissimo ch'ella ha seguito ad attingere dalle fonti latine, appena divenuta letterata.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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