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      Ma ordinariamente, com'è naturale, la regolarità perfetta della fisonomia indica qualità piacevoli, a causa della corrispondenza che la natura ha posto fra la regolarità interna e l'esterna. Ed è quasi certo che una tal fisonomia appartiene sempre a persona di carattere naturalmente perfetto ec. Ma siccome [1512]l'interno degli uomini perde il suo stato naturale, e l'esterno più o meno lo conserva, perciò la significazione del viso è per lo più falsa; e noi sapendo ben questo allorchè vediamo un bel viso, e nondimeno sentendocene egualmente dilettati (e forse talvolta egualmente commossi), crediamo che questo effetto sia del tutto indipendente dalla significazione di quel viso, e derivi da una causa del tutto segregata ed astratta, che chiamiamo bellezza. E c'inganniamo interamente perchè l'effetto particolare della bellezza umana sull'uomo (parlo specialmente del viso che n'è la parte principale, e v. ciò che ho detto altrove in tal proposito) deriva sempre essenzialmente dalla significazione ch'ella contiene, e ch'è del tutto indipendente dalla sfera del bello, e per niente astratta nè assoluta: perchè se le qualità piacevoli fossero naturalmente dinotate da tutt'altra ed anche contraria forma di fisonomia, questa ci parrebbe bella, e brutta quella che ora ci pare l'opposto. Ciò è tanto vero che, siccome l'interno dell'uomo, come ho detto, si cambia, e la fisonomia non corrisponde alle sue qualità (per la maggior parte acquisite), perciò accade che quella tal fisonomia irregolare [1513]in se, ma che ha acquistata o per arte, o per altro, una significazione piacevole, ci piace, e ci par più bella di un'altra regolarissima che per contrarie circostanze abbia acquistata una significazione non piacevole; nel qual caso ella può anche arrivarci a dispiacere e parer brutta.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913