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      (V. p.1494-6.) Il quale andamento molto si sbaglierebbe chi lo credesse passato dal latino nel greco. Fu tutto l'opposto, e derivō dall'influenza del greco di allora, il quale nč allora nč mai fu soggetto all'influenza del latino. E se la lingua e lo stile latino classico fu sommamente pių artifiziato per indole, che il greco classico, ciō si deve attribuire all'indole della grecitā contemporanea al classico latino.
      (18. Agos. 1821.)
     
      [1520]Tutte le nazioni hanno naturalmente il loro particolar modo di vivere, di pensare, di concepire (come lo hanno gl'individui) di vedere e idear le cose ec. Quindi tutte le lingue hanno i loro propri e distinti caratteri, a' quali corrisponde quello delle parole lor proprie. Non si troveranno in 2 diverse lingue, 2 parole sinonime che minutamente considerate esprimano un'idea precisamente ed interamente identica. Alcune parole perfettamente considerate bastano talvolta a dipingere il carattere della vita, del pensiero, dell'intelletto, dell'immaginazione, delle opinioni ec. del popolo che le adopera. Quindi mutato costume e carattere, si muta indispensabilmente l'indole della lingua.
      (18. Agos. 1821.)
     
      E quindi ancora si conferma quello che altrove ho sostenuto, che trattandosi di parole il cui pregio consiste nella precisione del significato, e che denno suscitare universalmente quella tal precisa idea (come in fatto di parole filosofiche, scientifiche ec.); č perniciosissimo il mutarle, e sostituir loro una parola che in altra lingua paia sinonima ad essa [1521]quanto si voglia.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913