V. p.1551. Tanto è lungi dal vero che la speranza o il desiderio possano mai abbandonare un essere che non esiste se non per amarsi, e proccurare il suo bene, e se non quanto si ama.
(22. Agos. 1821.)
Alla p.1449. Vero è per altro che nè l'immaginazione de' vecchi sarà mai così feconda nè forte ec. come quella de' giovani, nè quella de' moderni, come quella degli antichi, nè la comandata come la spontanea. E quindi la poesia de' moderni cederà sempre all'antica quanto all'immaginazione. E si può ben comandare a questa, e renderla a viva forza anche più feconda e più gagliarda dell'antica, ma non si riuscirà mai in questo modo a dare a' suoi parti quella bellezza, quella grazia, quella vita che [1549]non ponno avere se non le sue produzioni spontanee. Saranno anche più energici, e non per tanto meno vivi, e men belli, anzi tanto meno quanto più energici, derivando quest'energia dalla forzatura, e dalla tortura a cui si mette la fantasia, per cavarne cose che facciano grand'effetto, e spirino originalità ec. Tali sono ordinariamente i parti delle fantasie settentrionali, parti la cui straordinaria forza non è vitale, ma come quella che si acquista coll'acqua vite, e benchè più forti assai delle invenzioni greche, sono ben lungi dall'averla vita, e la sana complessione di queste.
Bisogna però convenire che l'uomo moderno, così tosto com'è pienamente disingannato, non solo può meglio comandare all'immaginazione che al sentimento, il che avviene in ogni caso, ma anche è meglio atto a immaginare che a sentire.
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