(26. Agosto 1821.)
Quello che ho detto altrove del sozzo e del polito, si può parimente dire dello schifoso ec. ec. E si può aggiungere che non solo nelle diverse specie d'animali, ma in una stessa specie, in uno stesso individuo, massimamente umano, l'idea del sozzo o del netto varia in maniera, secondo le assuefazioni ec. che non si può ridurre a veruna forma concreta universale.
(27. Agosto 1821.)
La massima conformabilità dell'uomo rispetto a tutte le altre creature note, fa che si [1569]trovino assai maggiori e più numerose differenze fra gl'individui umani, e fra le successive condizioni di uno stesso individuo, che in qualunque altra specie di esseri.
(27. Agosto 1821.)
Le maravigliose facoltà che acquistano i sordi, i ciechi ec. o nati o divenuti, sono un'altra gran prova del quanto le nostre facoltà e quelle de' viventi derivino dalle circostanze e dall'assuefazione; e del quanto sia sviluppabile, modificabile, duttile, pieghevole, conformabile la natura umana.
(27. Agosto 1821)
Ma ben altro è la conformabilità, che la perfettibilità. Cosa generalmente non intesa dai filosofi, i quali credono di aver provato che l'uomo è perfettibile, quando hanno provato ch'è conformabile. Il che anzi dimostrerebbe l'opposto, cioè che le varie qualità e facoltà non primitive che si sviluppano nell'uomo mediante la coltura, ec. ec. non sono ordinate dalla natura, ma accidentali, e figlie delle circostanze, come le malattie che modificano viziosamente i nostri organi ec. ec.
(27. Agosto 1821.)
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