Noi dunque non conosciamo se non una sola parte dell'essenza di Dio, fra le infinite, o vogliamo dire una sola delle infinite sue essenze. Egli ha precisamente le perfezioni che noi gli diamo: egli esiste verso noi in quel modo che la religione insegna; i suoi rapporti verso noi, sono perfettamente quali denno essere verso noi, e quali richiede la natura del mondo a noi noto. Ma egli esiste in infiniti altri modi, ed ha infinite altre parti, che non possiamo in veruna maniera concepire, se non immaginandoci questo medesimo. La Religione Cristiana è dunque interamente vera, e i miei non si oppongono, anzi favoriscono i suoi dogmi. [1627]
(4. Sett. 1821.)
La Religion Cristiana rivela infatti molti attributi di Dio che passano affatto e si oppongono all'idea che noi abbiamo dell'estensione del possibile. Iddio ce gli ha voluti rivelare per assoggettar la nostra ragione ec. e ci ha rivelati questi soli fra gl'infiniti. Essi (come il mistero della Trinità, dell'Eucaristia) si oppongono fino al principio detto di contraddizione, che par l'ultimo principio del raziocinio. La distinzione fra superiore e contrario alla ragione è frivola. I detti misteri si oppongono dirittamente al nostro modo di concepire e ragionare. Ciò però non prova che sieno falsi, ma che il nostro detto modo, non è vero se non relativamente, cioè dentro questo particolare ordine di cose.
(4. Sett. 1821.)
La mente umana è di una capacità immensa. Ella s'innalza fino a Dio, arriva in certo modo a conoscerlo, benchè non possa determinarlo.
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