(8. Sett. 1821.). Quanto ho detto de' continuativi composti si applichi pure ai frequentativi composti.
Tutto è materiale nella nostra mente e facoltà. L'intelletto non potrebbe niente senza la favella, perchè la parola è quasi il corpo dell'idea la più astratta. Ella è infatti cosa materiale, e l'idea legata e immedesimata nella parola, è quasi materializzata. La nostra memoria, tutte le nostre facoltà mentali, non possono, non ritengono, non concepiscono esattamente nulla, se non riducendo ogni cosa a materia, in qualunque modo, ed attaccandosi sempre alla materia quanto è possibile; e legando l'ideale col sensibile; e notandone i rapporti più o meno lontani, e servendosi di questi [1658]alla meglio.
(9. Sett. 1821.). V. p.1689. capoverso 2.
Piace nelle donne una certa virilità non solo di corpo, anche d'animo, e parimente a causa dello straordinario. Piace in esse anche la magnanimità, e questa piace pure, tanto alle donne quanto agli uomini, negli uomini ancora; perchè anche in essi è straordinaria, proporzionatamente parlando ec. Le sventure, le passioni, la malinconia, i sacrifizi generosi, e più o meno eroici, ec. piacciono pure in ambo i sessi e danno grazia ec. in parte per la compassione, ma in parte anche per lo straordinario. Così le grandi virtù, o i grandi vizi ec.
(9. Sett. 1821.)
L'assioma de' Leibniziani (se non erro) nihil in natura fieri per saltum, quella gradazione continua con cui la natura assuefa le cose a diversissimi stati, e nasconde il passaggio dall'inverno all'estate, ec. ec. ec. del che parla Senofonte, tutto ciò non dimostra egli che tutta la natura è un sistema di assuefazione?
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Leibniziani Senofonte
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