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      La nostra mente in origine non ha altro che maggiore [1662]o minor delicatezza e suscettibilità di organi, cioè facilità di essere in diversi modi affetta, capacità, e adattabilità, o a tutti o a qualche determinato genere di apprensioni, di assuefazioni, concezioni, attenzioni. Questa non è propriamente facoltà, ma semplice disposizione. Nella mente nostra non esiste originariamente nessuna facoltà, neppur quella di ricordarsi. Bensì ell'è disposta in maniera che le acquista, alcune più presto, alcune più tardi, mediante l'esercizio; ed in alcuni ne acquista (gli altri dicono sviluppa) più, in altri meno, in alcuni meglio, in altri imperfettamente, in alcuni più, in altri meno facilmente, in alcuni così, in altri così modificate, secondo le circostanze, che diversificano quasi i generi di una stessa facoltà. Come una persona di corporatura sveltissima ed agilissima, è dispostissima al ballo. Non però ha la facoltà del ballo, se non l'impara, ma solo una disposizione a poterlo facilmente e perfettamente imparare ed eseguire. Così dico di tutte le altre facoltà ed abilità materiali. Nelle quali ancora, oltre la disposizione [1663]felice del corpo, giova ancora quella della mente, e la facoltà acquisita di attendere, di assuefarsi e d'imparare. Senza cui, gli organi esteriori i meglio disposti alla tale o tale abilità, stentano bene spesso non poco ad apprenderla, e conservarla.
      (10. Sett. 1821.)
     
      Una leggera stonazione in una musica non è capita dal volgo, come il fanciullo non capisce i piccoli difetti della forma umana, e talora nemmeno i gravi.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913