(13. Sett. 1821.)
A ciò che ho detto altrove che la semplicità è relativa, aggiungete che oggi per esempio sarebbe bruttissimo uno stile semplice al modo di Senofonte, o de' nostri trecentisti, ancorchè inaffettato, e composto di voci e frasi niente anticate. La semplicità d'oggi è diversissima da quella d'allora, e di un grado molto minore. Cosa che non s'intende da coloro che raccomandano l'imitazione degli antichi.
(13. Sett. 1821.)
Alla p.1658. principio. A questa osservazione si può riferire l'utilità de' versi per ritenere le cose a memoria ec. Osservate ancora. I suoni son cose materiali, ma poco materiali in quanto suoni, e tengono quasi dello spirito, perchè non cadono sotto altro senso che dell'udito, impercettibili alla vista e al tatto, che sono i sensi più materiali dell'uomo. Se per tanto ad uno che non sappia [1690]di musica, o non ne sappia abbastanza, tu vorrai dare ad intendere il meccanismo di un'aria, l'analisi, le differenze, le gradazioni de' suoi tuoni mediante il solo udito, difficilmente riuscirai. Ma facendogliela quasi vedere sul piano-forte (o scritta ec.) e materializzandogli in questo modo i tuoni, le loro distinzioni, e posizioni, egli concepirà facilmente ogni cosa, e potrà anche (benchè non s'intenda di musica) eseguir quell'aria a voce dopo averla veduta, con più sicurezza ec. che dopo averla solamente udita. E generalmente parlando si può dire che la chiarezza dell'espressione di qualsivoglia idea, o insegnamento, consiste nel materializzarlo alla meglio, o ravvicinarlo alla materia, con similitudini, con metafore, o comunque.
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Senofonte
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