(Così l'avrà data al canto degli uccelli 1. sugli uccelli della stessa specie, poi proporzionatamente sugli altri uccelli, ed altre specie analoghe, ed anche su di noi. E viceversa il canto umano fa assai meno effetto sulle bestie che il suono. Tutto ciò è indipendente dall'armonia e convenienza.) Infatti la più bella melodia non commuove eseguita da una vociaccia, per ottimamente eseguita che sia; e viceversa ti sentirai tocco straordinariamente al primo aprir bocca di un cantante di bella voce, soave ec. che eseguisca la melodia più frivola, la meno espressiva, o la più astrusa ec. e l'eseguisca anche male, e stuonando. E l'effetto stesso delle voci che si chiaman belle, è relativo e varia secondo i diversi rapporti delle diverse qualità di voci, cogli organi [1723]de' diversi ascoltanti. Tutto ciò serva di prova che il bello è relativo in ogni cosa, non solo astrattamente, ma anche dopo nata questa tal natura; e che moltissime cose credute e chiamate belle, non appartengono al bello, ma alla inclinazione generale, o individuale, o speciale, alla disposizione degli organi ec. al piacere in quanto piacere, arbitrariamente o conseguentemente alle altre sue disposizioni ordinato dalla natura ec. ec.
(17. Sett. 1821.). V. p.1758. principio.
Chi ha disperato di se stesso, o per qualunque ragione, si ama meno vivamente, è meno invidioso, odia meno i suoi simili, ed è quindi più suscettibile di amicizia per questa parte, o almeno in minor contraddizione con lei. Chi più si ama meno può amare.
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