Così che il filosofo (siccome il poeta) può in una stessa verità diversificarsi ed essere originale, non che rispetto agli altri, anche a se stesso.
(22. Sett. 1821.)
La forza e la facilità e varietà dell'assuefazione sì nell'individuo, che nel genere umano, cresce sempre in proporzione ch'ella è cresciuta, appunto come il moto de' gravi. Ecco tutto il progresso e dell'individuo e dello spirito umano. Questo pensiero è importantissimo, e in matematica o fisica non si può trovare più giusta immagine di detti progressi, che il moto accelerato.
(22. Sett. 1821.)
Alla p.1583. Ho detto: tutti vedono, ma pochi osservano. Aggiungo, che basta talvolta annunziare una verità anche novissima, perchè tutti quelli che hanno intendimento (escludo i pregiudizi ec. ec. ec.) la riconoscano o certo la possano riconoscere subito, prima della dimostrazione. Questo ci accade le mille volte leggendo o ascoltando. Appena quella verità [1768]è trovata, tutti la conoscono, e pur nessuno la conosceva. Ed accade allo spirito umano, o all'individuo ordinariamente, che al primo accennarglisi una cosa ch'egli avea sotto gli occhi, ei la vede, e pur prima non la vedeva, cioè la vedeva, ma non l'osservava, ed era come non la vedesse. Questo è l'ordinario progresso de' nostri lumi in tutto ciò che non appartiene alle scienze materiali, e bene spesso anche in queste.
(22. Sett. 1821.)
Ho lodato l'Italia appetto alla Francia perchè non ha rinunziato alla sua lingua antica, ed ha voluto ch'ella fosse composta di cinque secoli, in vece di un solo.
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