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      Sebbene ella si troverà grande anche rispetto a queste, perchè queste, malgrado le nostre benefiche cure, sono e saranno assai meno lontane di noi dalla natura. Somma sproporzione si troverà pure fra il numero degl'imperfetti nelle razze umane civili, e quello de' medesimi nelle razze selvagge, montanare, campestri, laboriose ec. e così scendendo di mano [in mano] in proporzione della maggiore o minor civiltà o corruzione delle diverse classi e popoli.
      (23. Sett. 1821.). V. p.1805. fine.
     
      Ho detto altrove: non si può fare, quello che troppo si vuol fare. Perciò giornalmente si osserva che una cosa sfugge alla memoria nel punto ch'ella si vuol ricordare, [1777]e se le offre spontaneamente quando non ce ne curiamo. Infatti ogni volta che con soverchia contenzione di mente ci mettiamo per richiamarci una ricordanza la più presente, e che ci sovverrà forse poco dopo, possiamo esser sicuri di non ritrovarla, finchè non abbiamo cessato di cercarla. Nel qual punto medesimo bene spesso ella ci sovviene. Così noi ci ricordiamo sempre di quel che ci siamo prefisso o che abbiamo desiderato di dimenticare, e ce ne ricordiamo nel tempo che appunto non volevamo.
      Queste osservazioni provano ancora l'altro mio pensiero che il troppo è padre del nulla.
      (23. Sett. 1821.)
     
      Quello che ci desta una folla di rimembranze dove il pensiero si confonda, è sempre piacevole. Ciò fanno le immagini de' poeti, le parole dette poetiche ec. fra le quali cose, è notabile che le immagini della vita domestica nella poesia, ne' romanzi, pitture ec. ec. ec. riescono sempre piacevolissime, gratissime amenissime elegantissime e danno qualche bellezza, e ci riconciliano talvolta alle più sciocche composizioni, ed agli scrittori i più incapaci di ben presentarle.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913