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      Puoi vedere in tali propositi l'avvertimento 23. (al.26.) del Guicciardini, e la prima delle Considerazioni civili di Remigio Fiorentino sopra le Historie di F. Guicciardini.
      Così si verifica quello che ho detto, che la cognizione del mondo, la filosofia, lo stesso talento consiste in gran parte nell'abito e facoltà di non eccettuare, perchè appunto esso consiste nella facoltà di generalizzare, e in quella di applicare, o di conoscere i rapporti, che viene a coincidere con quella di generalizzare.
      [1870]E secondo queste osservazioni si conosce come il filosofo non sia filosofo nella vita e nelle azioni, s'egli non guarda se stesso e i fatti suoi come quelli degli altri, s'egli non gli osserva dall'alto, come quelli degli altri, se insomma non si spoglia dell'abitudine naturale di escluder se stesso e i fatti suoi dalla dottrina generale degli uomini e de' fatti del mondo. Se il filosofo non è filosofo nella pratica, e se i suoi principii non corrispondono alle sue azioni, il che accade tutto giorno; ovvero ogni volta ch'egli non è filosofo in questa o quell'azione, o caso della vita, il che accade inevitabilmente spessissimo a' più stoici e cinici (cioè pratici) filosofi del mondo; egli non pecca per altro, se non perchè in tali casi egli fa eccezione del particolare dal generale, e non applica la dottrina e la teoria al caso pratico.
      Queste osservazioni si possono applicare ad ogni genere di talenti, di abilità di discipline ec. ec. ec. ad ogni genere di cose che s'imparano ec. ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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