). Contuttociò ella non ha punto rinunziato alle sue ricchezze antiche, diversissima essendo la circostanza della Germania da quella della Francia. Dubito però che l'antico possa star così bene nella lingua tedesca, formata e ridotta a letteratura ierlaltro, come nell'italiana formata 6. secoli fa. Ed ella potrà benissimo perdere, e perderà le sue ricchezze antiche, (che già non ponno esser molte, nè di grand'uso, essendo anteriori alla formazione della lingua) senza corrompersi, nè sformarsi, nè perdere la sua indole; al contrario dell'italiana.
Da queste osservazioni seguirebbe che la corruzione della lingua italiana, e proporzionatamente della spagnuola, fosse oggi tanto più facile e quasi inevitabile, quanto la sua perfezione è più antica, e d'indole diversa da quella de' tempi moderni. Ora io [1896]convengo che sia facilissimo perch'è facilissimo il non attenderci, il non istudiar la lingua, e il non possederla, come si fa; e che sia più difficile oggidì lo scriver bene la nostra lingua che qualunque altra. Dico però ch'ella nella natura della sua stessa perfezione antica, contiene i principii essenziali di conservazione; che la sua vera indole porta con se gli elementi della sua durata; ed in modo che laddove le altre lingue si corromperanno prestissimo, la nostra (quando vi si ponga l'osservazione che bisogna) potrà sempre conservarsi qual era, o piuttosto ritornar tale.
Il moderno diviene antico, e tuttociò che oggi è antico, fu moderno. Così che l'esser moderna la formazione del francese o del tedesco, non proverà altro se non che la loro corruzione sia più lontana, non già ch'elle non sieno soggette a corruzione.
| |
Contuttociò Germania Francia
|