Giacchè anche questa non solo è determinata dalle assuefazioni, ma anche in gran parte ne deriva, e perciò non può loro essere anteriore. V. p.1911.
Non così credo che si possa discorrere [1907]quanto all'effetto della fisonomia de' fanciulli negli stessi fanciulli, secondo ch'essi sono più o meno avvezzi e capaci di attendere, e quindi di combinare, e di conoscere i rapporti.
(12. Ott. 1821.)
Ne' versi rimati, per quanto la rima paia spontanea, e sia lungi dal parere stiracchiata, possiamo dire per esperienza di chi compone, che il concetto è mezzo del poeta, mezzo della rima, e talvolta un terzo di quello, e due di questa, talvolta tutto della sola rima. Ma ben pochi son quelli che appartengono interamente al solo poeta, quantunque non paiano stentati, anzi nati dalla cosa.
(13. Ott. 1821.)
Non v'è cosa più sciocca e ingiuriosa alla natura del dire e ripetere continuamente che la perfezione non è propria delle cose create, che niente al mondo è perfetto, che le cose umane sono imperfette, che non vi può esser uomo perfetto ec. ec. Che cosa mancava a quella insigne maestra ch'è la natura per far le sue opere perfette? forse l'intelligenza? forse il potere? Certo che nulla è nè può esser perfetto secondo la frivola idea che noi ci formiamo di una perfezione assoluta, [1908]che non esiste, di una perfezione indipendente da qualunque genere di cose, ed anteriore ad essi, quando in essi soli è rinchiusa ogni perfezione, da essi deriva, e in essi e nel loro modo di essere, ha l'unica ragione dell'esser suo, e dell'esser perfezione.
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