Questi effetti nelle altre nazioni sono proporzionati al più o meno di francese che si trova ne' loro costumi, o in quelli de' loro individui. (La Francia non ha differenza d'individui, essendo tutta un individuo). I tedeschi [1934]che certo non sono incivili, pur si vede ne' loro scrittori, che parlano volentieri di se, e danno a se stessi, alle loro azioni, famiglie, casi, scritti ec. un certo peso, e in un certo modo che riuscirebbe ridicolo in Francia ec. (17. Ott. 1821.). Similmente possiamo discorrere degl'italiani.
Dico che l'effetto della musica spetta principalmente al suono. Voglio intender questo. Il suono (o canto) senz'armonia e melodia non ha forza bastante nè durevole anzi non altro che momentanea sull'animo umano. Ma viceversa l'armonia o melodia senza il suono o canto, e senza quel tal suono che possa esser musicale, non fa nessun effetto. La musica dunque consta inseparabilmente di suoni e di armonia, e l'uno senza l'altro non è musica. Il suono in tanto è musicale in quanto armonico, l'armonia, in quanto applicata al suono. Sin qui le partite sarebbero uguali. Ma io attribuisco l'effetto principale al suono perch'esso è propriamente quella [1935]sensazione a cui la natura ha dato quella miracolosa forza sull'animo umano (come l'ha data agli odori, alla luce, ai colori); e sebbene egli ha bisogno dell'armonia, nondimeno al primo istante, il puro suono basta ad aprire e scuotere l'animo umano. Non così la più bella armonia scompagnata dal suono. Di più se il suono non è gradevole, cioè non è di quelli a cui la natura diede la detta forza, unito ancora colla più bella armonia, non fa nessun effetto; laddove uno dei detti suoni gradevoli ec. unito ad un'armonia di poco conto, fa effetti notabilissimi.
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La Francia Francia
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