Si danno odori composti, come sapori, ma l'odorato non è quasi capace di distinguere in essi l'armonia o disarmonia degli elementi, e quell'elemento che armonizza, e quello che disarmonizza, come pur fa il palato ne' sapori. E questo [1945]e quello però secondo le diverse assuefazioni e le diverse abitudini di attendere, che hanno acquistate i diversi individui in questi due sensi. Giacchè è noto quanto il senso dell'odorato sia suscettibile di raffinamenti, di attenzioni ec. V. Magalotti Lettere scientifiche. Ed arrivo a dire che l'uomo è più capace di crearsi un'armonia di odori che di colori, e che esiste effettivamente fra gli uomini una maggior determinazione di quella che di questa armonia. ec. ec. ec.
(18. Ott. 1821.)
Da tutto ciò si rilevi come l'armonia cioè il bello sia pura opera e creatura dell'assuefazione tanto che se questa non esiste non esiste neppur l'idea dell'armonia, neanche dov'ella parrebbe più naturale.
(18. Ott. 1821.)
Alla p.1660. Siccome le pronunzie variano secondo i climi e i popoli, così è verisimile che il latino passato p.e. nelle Gallie, o quando lo riceverono da' Galli i Franchi, cominciasse subito a pronunziarsi in modo simile a quello che si pronunzia il francese, [1946]scrivendolo però nel modo che l'avevano ricevuto, cioè come facevano i latini. Quindi la differenza tra la scrittura e la pronunzia, e i difetti della rappresentazione de' suoni. Infatti anche oggi i francesi gl'inglesi i tedeschi ec. leggono il latino come la loro lingua. Nel che è tanto verisimile che si accostino alla pronunzia latina, quanto è vero che i latini fossero inglesi ec.
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