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      Ma lo stato fisico dell'uomo essendo oggi e sempre più divenendo lontanissimo dal naturale, è conveniente e necessaria un'arte e dei mezzi non naturali per rimediare agl'incomodi di un tale stato. (V. Celso sull'orig. della medicina).
      Ovvero: il tirar sangue è contro natura. Ma l'inconveniente che lo esige essendo un accidente di cui l'ordine naturale non è colpevole nè responsabile, il rimedio è conveniente ancorchè non naturale, ma è conveniente per accidente.
      Or nello stesso modo, questo grande accidente che contro l'ordine naturale, ha mutato la condizione dell'uomo; quell'accidente, di cui la natura non è colpevole, o che non potea esser preveduto nè provveduto, ma che contro l'ordine naturale, ci fa desiderar la morte, rende conveniente il suicidio per contrario [1981]che sia alla natura.
      Non v'è dunque che la religione che possa condannare il suicidio. L'esser contrario alla natura, nel presente stato dell'uomo, non è prova nessuna ch'egli non sia lecito.
      Che bello e felice stato dev'esser dunque quello, il quale quanto a se rende lecita, e domanda la cosa la più contraria all'essenza di qualunque cosa, la più contraddittoria coll'esistenza e co' suoi principii, quella che ridotta ad atto distruggerebbe tutto ciò che vive, e sovvertirebbe l'ordine di tutto ciò che ne dipende o vi ha relazione!
      Da tutto ciò si vede che il progresso della ragione tende essenzialmente, non solo a rendere infelice, ma a distruggere la specie umana, i viventi, o esseri capaci di pensiero, e l'ordine naturale.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913