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      La stessa forza della sua natura [2033]o delle sue facoltà acquisite, che dava risalto ed energia alle sue illusioni, ne rende altrettanta a' suoi disinganni. E perciò la vecchiezza del poeta, è forse (almeno spessissimo) assai più prosaica in tutti i sensi, che quella dell'uomo d'indole primitivamente fredda, e tanto più quanto la sua giovanezza, prima della sufficiente esperienza, fu più vivamente e veramente poetica in qualunque senso. Giacchè per poetica intendo anche inclinata alla virtù, all'eroismo, magnanimità ec. ancorchè non applicata punto alla poesia, ma solamente ai fatti, ai desiderii, alle passioni ec.
      (2. Nov. 1821.). V. p.2039.
     
      Alla p.1162. dopo il mezzo. Vediamo ora la ragione gramaticale di questa formazione de' verbi continuativi. Il formare un verbo dal participio passato di un altro verbo, significa che l'azione denotata da questo verbo originario, dopo che già in tutto [2034]o in parte è stata fatta, seguita ancora a farsi. Per esempio adflictare formato dal participio passato adflictus di adfligere, è come dire adflictum facere, anzi afflictum affligere, il che importa assai più che adfligere, e viene a dire che colui che adflixit, dopo che il paziente è già in tutto o in parte adflictus, non lascia però ancora di adfligere. Così datare che significa costume di dare, viene gramaticalmente ad esprimere che colui che ha già dato, pur segue tuttavia a dare. Viene in somma il verbo così formato a significare più azioni o più parti successive di azioni, cioè atti o azioni secondarie, in una volta, e in una sola voce.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913