Quindi adflictare significa azione o più continuata, o più perfetta che adfligere. E dico più perfetta perchè mi par che talvolta i verbi continuativi abbiano forza di esprimere un'azione più terminata, più intera, più compiuta di quella significata da' positivi, e [2035]quindi più continua non quanto a se, ma quanto a' suoi effetti. E che perciò vengano a dire quasi penitus... re. V. il luogo di Gellio nel Forcell. in Vexo. La qual significazione conviene pure benissimo con la loro formazione da' participii passati de' verbi positivi, giacchè il dire che uno p.e. fa distrutta una cosa, significa azione più perfetta e terminata che il dire ch'egli la distrugge. Quello includendo nel presente il passato, dimostra che il presente, ossia l'azione ch'esso denota, è tanto perfetta, ch'ella è già quasi fosse passata. Questo non ha altra forza che l'ordinaria del presente. ec. Al qual proposito si può in qualche modo riferire il verbo francese complèter, formato anch'esso alla maniera de' continuativi latini, da completus di complere, il quale viene a dire completum facere, o far compiuto, (rendre complet. Alberti) e significa assai più che il nostro compiere. V. p.2039.
Del resto tutto ciò che in questo pensiero e in quello a cui questo si riferisce, ho detto dell'azione o dell'atto, dico parimente [2036]della passione, e di ciò ch'è di mezzo fra l'azione e la passione; come il cadere, l'essere, lo stare, e tutto ciò ch'è il soggetto de' verbi neutri.
La ragione gramaticale che ho resa della formazione de' verbi continuativi, è applicabile ancora, per la loro parte, ai frequentativi.
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Gellio Forcell Vexo
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