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      L'uno e l'altro genere di verbi io amo dunque per le dette ragioni, chiamarli piuttosto formati da' participii passati de' verbi positivi, che da' loro supini, come sogliono fare ordinariamente (non però sempre) i gramatici. E quanto ai participii in us dei verbi neutri ne ho parlato altrove.
      Queste osservazioni ancora ci possono accrescer l'idea della grande sagacità e sottigliezza della lingua latina, che è pur delle più antiche. E notate che tutte queste sottigliezze in proposito dei continuativi, frequentativi ec. non si debbono mica allo studio e all'arte profonda di coloro che applicando essa lingua alla letteratura ec. le diedero forma intera, stabile e perfetta; ma anzi oltre che precedettero di molto quest'epoca, elle sono assai più notabili, e più visibili, e più fedelmente osservate dagli scrittori latini più antichi, come ho detto in molti luoghi; e quanto più antichi saranno i monumenti [2037]scritti latini che vorremo osservare, tanto meglio, e più costantemente, regolarmente e distintamente vi scopriremo quelle proprietà del loro linguaggio, che io ho dilucidate e spiegate. E pure il Lazio era de' più rozzi paesi della terra. E pur le osservazioni che abbiamo fatte vertono sopra qualità che ricercano un acume, una sottigliezza, una metafisica singolare nel linguaggio e ne' suoi primitivi formatori.
      Questi pensieri ci possono condurre a grandi risultati intorno all'acutezza naturale de' primi parlatori, alla vivezza e disparatezza de' rapporti ch'essi scoprivano, alla loro penetrazione, metafisica ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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