Infatti quante volte il fanciullo è più metafisico ed anche sofistico, che l'uomo maturo il più versato in tali materie ec. Puoi vedere la p.2019. fine, seg.
(2. Nov. dì de' morti. 1821.)
La semplicità bene spesso non è altro [2038]che quella cosa, quella qualità, quella forma, quella maniera alla quale noi siamo assuefatti, sia naturale o no. Altra cosa, forma, ec. benchè assai più semplice in se, o più naturale ec. se non ci par semplice, perchè ripugna, o è lontana dalle nostre assuefazioni.
Quindi è che le stesse cose, qualità, maniere ec. naturali, o l'imitazione o l'espressione ec. di esse naturalissimamente fatta, sovente non ci par semplice, perchè non vi siamo assuefatti, o ce ne siamo dissuefatti; e per la stessa ragione per cui non par naturale. Ciò accade sopra tutto ai francesi. L'idea e il senso della semplicità e naturalezza varia del tutto secondo le assuefazioni (anche in uno stesso individuo, tutto giorno): e il semplice e il naturale de' francesi è tutt'altro da quello de' primitivi, degli antichi, delle altre nazioni ec. e ciò in tutti i generi.
Il semplice in gran parte non è che l'ordinario: e lo straordinario difficilmente par semplice. Ora qual cosa più relativa dell'ordinario [2039]e straordinario?
(2. Nov. 1821.)
Alla p.2035. fine. In somma è proprietà de' continuativi (proprietà ben motivata dal modo e natura che ho sviluppata della loro formazione) di accrescere sempre il significato e la forza de' positivi, in un modo e senso, o nell'altro ec. e i continuativi dicono sempre più de' positivi per qualche verso, se non interamente.
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