Une construction de phrases à peu près telle qu'elle existe chez les anciens s'y est introduite plus facilement que dans aucun autre dialecte européen; mais les inversions ne conviennent guère aux langues modernes ec. e segue riprendendo il troppo uso delle inversioni nel tedesco. l. c. p.2457.
Una lingua somigliante per indole alle antiche, e somigliante in particolare alla greca, siccome è la tedesca, è pure éminemment [2088](come dice la Staël in altro luogo) propria alla filosofia. La lingua tedesca non ha indole antica, se non perch'ella non è ancora abbastanza formata, per aver presa un'indole decisamente propria del tempo in cui ella è scritta; e perciò solo ella ha quel vago, e quel libero, e quel vario ch'è proprio delle lingue antiche. Per acquistare indole moderna, una lingua ancorchè moderna, ha bisogno di molto maggior coltura, uso, arte, cospirazione di scrittori e di mezzi, che non ne avevano le lingue antiche per acquistare una forma propria del tempo loro, o le lingue moderne per acquistare una forma antica. Giacchè la forma antica era molto più vaga e indeterminata della moderna, e poco bastava a proccurarla e stabilirla.
Ma prescindendo da ciò, quest'esempio di fatto prova e conferma quello che in diversi luoghi ho detto: 1. che [2089]le lingue d'indole antica sono capacissime della più sottile filosofia, e di esprimere ogni più riposta ed elementare idea umana; 2. che la lingua greca (simile alla tedesca) lo fu, e lo sarebbe anche oggi se vivesse, ed avrebbe potuto servire ai nostri tempi molto meglio della latina se ec. ec. ec.
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Staël
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