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      Perchè con gli occhi aperti farebbero un certo orrore. E questo orrore da che verrebbe? Non da altro che da un contrasto fra l'apparenza della vita, e l'apparenza e la sostanza della morte. Dunque la significazione degli occhi è tanta, ch'essi sono i rappresentanti della vita, e basterebbero a dare una sembianza di vita agli estinti. Egli è certo che la sede dell'anima quanto all'esteriore, son gli occhi, e quell'animale o quell'uomo estinto, a cui non si vedono gli occhi, facilmente si crede che non viva; ma finattanto che gli occhi se gli vedono, si ha pena a credere che l'anima non alberghi in essi, (quasi fossero inseparabili da lei), e il contrasto fra quest'apparenza, questa specie di opinione, e la certezza del contrario, cagiona un raccapriccio, massime trattandosi de' nostri simili, perchè ogni sensazione è viva, ogni contrasto è notabile in tali soggetti (cioè morte del nostro simile); eccetto [2103]il caso di abitudine formata a tali sensazioni, ec.
      (15 Nov. 1821.)
     
      Le stesse circostanze sociali e politiche e cronologiche che renderono la lingua latina tanto più determinata, e meno libera della greca, e tanto più legata rispetto a questa, quanto più perfetta rispetto alla medesima, resero ancora la letteratura latina assai più determinata, perfetta, formata e raffinata della greca, e forse di qualunque altra siasi mai vista, anche (senza dubbio) fra le moderne. Ma queste medesime circostanze, e queste medesime perfezioni la resero (siccome la lingua) assai meno originale e varia della greca.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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