(18. Nov. 1821.)
Piace l'essere spettatore di cose vigorose ec. ec. non solo relative agli uomini ma comunque. Il tuono, la tempesta, la grandine, il vento gagliardo, veduto o udito, e i suoi effetti ec. Ogni sensazione viva porta seco nell'uomo una vena di piacere, quantunque ella sia per se stessa dispiacevole, o come formidabile, o come dolorosa ec. Io sentiva un contadino, al quale un fiume vicino soleva recare grandi danni, dire che nondimeno era un piacere la vista della piena, quando s'avanzava e correva velocemente verso i suoi campi, con grandissimo strepito, e menandosi davanti gran quantità di sassi, mota ec. E tali immagini, benchè brutte in se stesse, riescono infatti sempre belle nella poesia, nella pittura, nell'eloquenza ec.
(18. Nov. 1821.)
Alla p.2022. fine. L'errore de' Gramatici ec. [2119]in ordine ai verbi formati dal participio in us di altri verbi, col troncamento dell'us e la semplice aggiunta dell'are nell'infinito, verbi ch'io chiamo continuativi, si è di non avere osservato che questa tal formazione (ch'essi non potevano non conoscere, sebbene non so se l'abbiano mai avvertita e specificata distintamente, e secondo le sue regole e qualità) avesse una forza, e un fine, e un valore proprio, distinto, speciale, assegnato, determinato, particolare. E l'aver creduto, ora che fossero frequentativi come quelli in itare, senza veruna differenza, quasi la diversità della formazione fra questi e quelli, fosse o casuale, o arbitraria, o insomma di nessun conto; ora che fossero contratti, o in qualunque modo derivati dai verbi in itare, e stessero insomma in vece loro (onde tanto fosse ductare quanto ductitare, e così di tutti gli altri verbi in solo are, che hanno per compagni [2120]altri verbi analoghi in itare, e che questi e quelli si usassero indifferentemente); ora che non ci fosse alcuna diversità primitiva di valore e di qualità fra i verbi originarii, e quelli formati colla sola giunta dell'are, dai loro participi in us troncando l'us.
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Gramatici
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