Questa è la facoltà appunto della lingua italiana, e lo sarebbe stata della greca. Per questo io preferisco l'italiana a tutte [2136]le viventi in fatto di traduzioni.
Quello che dico degli autori dico degli stili, dei modi, dei linguaggi, dei costumi, della conversazione. La conversazione francese si dee tradurre nell'italiano parlato o scritto, in modo che ella non sia francese in italiano, ma tale in italiano qual è in francese; tale il linguaggio della conversazione in italiano, qual è in francese, e non però francese.
(21. Nov. 1821.)
Alla p.1120. fine. Il verbo aptare onde il nostro attare, adattare, e il francese ec. da che cosa deriva? da aptus. E questo che cosa crediamo noi che sia? un participio del verbo antichissimo apere. E quale il significato primitivo di aptare? quello appunto del verbo apere, cioè legare. È cosa veramente maravigliosa che questo significato ignoto a tutta la latinità scritta che noi conosciamo, questo significato, dico, del verbo aptare, cioè legare, significato ch'egli ha preso da un verbo [2137]originario apere, del quale non si trova più fatto uso in nessuno scrittore latino per antichissimo che sia; questo significato, dico, così decisamente, e singolarmente antico e primitivo, comparisca in uno scrittore di bassa latinità qual è Ammiano, (v. il Forcell. in Aptatus fine), e si veda poi tuttora vivo, fiorente, preciso, e assolutamente proprio in una lingua nata dalla corruzione della latina, cioè la spagnuola, nel verbo atar (da aptare, come escritura da scriptura ec.
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Ammiano Forcell Aptatus
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