Anzi la più ardita delle nostre poesie (o per genere, o per istile particolare dell'autore ec.) quando va più avanti in ardire, non va più là di quello che andassero i greci o i latini nella loro poesia più rimessa; anzi spessissimo una frase, metafora ec. prosaica ed usitata (forse anche familiare) in latino o in greco, non può esser che lirica in italiano.
Ciò deve servir di norma nell'imitazione [2173]degli antichi, nel trasportare le bellezze o le qualità degli stili e lingue antiche alle moderne ec.
Colla stessa proporzione si può discorrere dell'orientale o settentrionale, rispetto all'occidentale o meridionale.
La lingua latina si trova, rispetto all'italiana, nel detto caso, anche più della greca, bench'ella è madre. L'ardire poetico (anche nella prosa) è maggiore nella lingua latina che nella greca, e pure essa è meno libera. Accordate queste due qualità che sembrano contraddittorie.
(26. Nov. 1821.)
Lo spirito della lingua e dello stile latino è più ardito e poetico che quello della greca (non solo in verso ma anche in prosa), e nondimeno egli è meno libero assai. Queste due qualità si accordano benissimo. La lingua greca aveva la facoltà di non essere ardita, la lingua latina non l'aveva. La lingua greca poteva non solo essere ardita [2174]e poetica quanto la latina (come lo fu bene spesso), non solo più della latina (come pur lo fu), ma in tutti i possibili modi, laddove la latina non poteva esserlo se non dentro un determinato modo, genere, gusto, indole di ardiri. La libertà di una lingua si misura dalla sua maggiore o minore adattabilità a' diversi stili, dalla maggiore o minore quasi quantità di caratteri ch'essa contiene in se stessa, o a' quali dà luogo. ec.
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