Pagina (1653/1913)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Giacchè il Forc. non la mette neppure fra quelle de' Lessici antichi da lui scartate. (5. Dic. 1821.). Il nostro eccettuare (v. nel Gloss. Exceptuare) io credo che venga da un ignoto exceptus us sostant. come captus us dal semplice capio, da cui viene excipio, onde exceptare (Gloss.) excepter franc. ed exceptuare. V. i Diz. spagn. Così conceptus us, deceptus us, receptus us, inceptus us, ec.
     
      Coloro che tengono la lingua italiana come morta, vietandogli l'uso attuale, e continuato, e inalienabile delle sue facoltà fanno cosa più assurda de' nostri libertini, e più dannosa. Gli uni e gli altri tengono la vera lingua italiana per morta; ma questi con buona conseguenza ne deducono che dobbiamo servirci di un'altra viva, cioè di quella barbara che ci pongono avanti, e che adoprano; quelli (cosa stolta) [2228]vogliono che noi vivi scriviamo e parliamo, e trattiamo le cose vive in una lingua morta.
      (5. Dic. 1821.)
     
      È cosa facilmente osservabile che nel comporre ec. giova moltissimo, e facilita ec. il leggere abitualmente in quel tempo degli autori di stile, di materia ec. analoga a quella che abbiamo per le mani ec. Da che cosa crediamo noi che ciò derivi? forse dal ricevere quelle tali letture, quegli autori ec. come modelli, come esempi di ciò che dobbiamo fare, dall'averli più in pronto, per mirare in essi, e regolarci nell'imitarli? ec. non già, ma dall'abitudine materiale che la mente acquista a quel tale stile ec. la quale abitudine le rende molto più facile l'eseguir ciò che ha da fare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Forc Lessici Gloss Gloss Diz