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      (20. Dic. 1821.)
     
      Suole la lingua italiana de' nomi sostantivi retti dalla preposizione con servirsi in modo di avverbi, come con verità per veramente, con gentilezza per gentilmente, con effetto per effettivamente, con facilità per facilmente (Casa, let.43. di esortazione). Molto più questa facoltà è adoperata dalla lingua spagnuola (dalla quale, almeno in parte, ell'è forse derivata nell'italiana). Tale usanza [2265]è poco o niente familiare ai latini, anzi si può giudicar quasi barbara in quella lingua. E nondimeno io son persuaso ch'ella fosse solenne al volgare latino. Eccovi Orazio, 3.29. carm. V. 33. seqq.
     
      cetera fluminisRitu feruntur, nunc medio alveo
      CUM PACE (cioè pacificamente) delabentis Etruscum
      In mare: nunc lapides adesos ec.
     
      Il qual esempio non portato dal Forcell. credo che difficilmente troverà il simile negli scrittori latini Nel Forcell. non trovo alla voce Cum cosa che faccia al proposito, se non forse il §. Aliquando redundare videtur. Vedilo, e l'Append. se ha nulla, e il Glossar. e i comentatori di Orazio. Solamente trovo nel Forcell. in Pax alquanto sopra la fine, un esempio di Livio citato, e un altro accennato, dove si legge cum bona pace, e potrebbe riferirsi al mio proposito, ma propriamente non vale pacificamente, ma senza far guerra, senza molestare, in pace in somma come noi diciamo. Osservo ancora che questo costume proprio dell'italiano e dello spagnolo è anche proprio del greco, certo assai più di questo che del latino scritto. E siccome è certo che le dette lingue moderne non possono averlo derivato dal greco, così è ben verisimile [2266]che l'abbiano dal volgare latino, tanto più simile al greco che non è il latino scritto (per la qual cosa anche l'indole dello spagnolo e dell'italiano somiglia più al greco che al latino scritto). E più simile per due cagioni 1. che egli è più antico, serba meglio i caratteri della sua origine, di quel tempo cioè in cui esso insieme col greco derivò da una stessa fonte, 2. che il greco scritto, cioè quel solo che noi ben conosciamo, fu senza paragone più simile al greco parlato, di quello che il latino parlato allo scritto.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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