V. la pagina seguente ec. ec.). Sottoposta poi a regola la quantità delle sillabe, quelle vocali doppie che nell'uso eran divenute una sola (cioè ae ec.), si [2268]considerarono come formanti una sola sillaba, quelle che benchè in un sol tempo, tuttavia si pronunziavano tutte due (o fossero più di due) distintamente (come accade anche nell'italiano dove neppure il volgo, se non forse in qualche parte, dice pensero ec. e pure pensiero è per tutti trisillabo: gli antichi poeti, cinquecentisti ec. scrivevano anche volentieri pensero ec. v. le rime del Casa e il Petrarca di Marsand), si considerarono come altrettante sillabe quante vocali erano ec. (21. Dic. 1821.). V. la Regia Parnassi in Aaron, e il Forcell. ibid.
Per mostrare come le facoltà umane e animali derivino tutte dall'assuefazione e di che cosa sia ella capace, e come lo spirito, e gli organi esteriori e interiori dell'uomo sieno maravigliosamente modificabili secondo le circostanze variabilissime e indipendenti affatto dall'ordine primitivo, voluto, e generale della natura, ho citato le facoltà dei ciechi, sordi, ec. Aggiungo. Non è egli evidente che la natura ha destinato le mani ad operare, e [2269]i piedi non ad altro che a camminare ec.? Chi dirà ch'ella abbia dato ai piedi la facoltà delle stesse cose che può farla mano? Eppure i piedi l'acquistano; e risiede in essi o altrettanta o poco minore disposizione che nelle mani, a tutte le facoltà e funzioni di questa. Io ho veduto un fanciullo nato senza braccia, far coi piedi le operazioni tutte delle mani, anche le più difficili, e che non s'imparano senza studio.
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Casa Petrarca Marsand Regia Parnassi Aaron Forcell
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