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      In verità che questo, se fosse vero, mostrerebbe una gran predilezione della natura verso di noi, e gran superiorità nostra sugli altri esseri. 2. Non essendo la perfezione altro [2394]che l'essere nel modo conveniente alla propria natura, e tutti gli animali e le cose essendo così, tutte sono perfette nel loro genere, e ciò vuol dire che son perfette assolutamente, non potendo la perfezione considerarsi fuori del genere di cui si discorre. La natura dunque (giacchè gli animali e le cose non hanno acquistata questa perfezione da loro, e sono in tutto secondo natura) ha fatto gli animali e le cose tutte perfette. L'uomo solo, secondo voi, l'ha fatto perfettibile. Bella superiorità e privilegio. Dare agli altri il fine, a voi il mezzo; a tutti la perfezione, a voi non altro che il mezzo di ottenerla. E di più un mezzo o inefficace e quasi illusorio, o così poco efficace, che, lasciando gl'infiniti ostacoli, e l'immenso spazio di tempo che s'è dovuto passare prima di ridurci allo stato presente, in questo ancora non possiamo esser tanto arditi nè sciocchi da darci per perfetti (che vorrebbe dir felici, quando siamo il contrario): e oltre a questo non sappiamo quando lo potremo essere: anzi non possiamo congetturar neppure in che cosa potrà consistere la nostra [2395]perfezione se mai s'otterrà: e per ultimo, se parliamo da vero, siamo o dobbiamo essere omai più che persuasi, che la detta perfezione, qualunque ce la figuriamo, non s'otterrà mai, e non diverremo mai più felici. E pur gli animali lo sono dal principio del mondo in poi, senza essersi mossi dalla natura.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913