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      Ma perfezionandosi, e però civilizzandosi, e pigliando commercio con lingue e letterature e nazioni straniere, e così impinguandosi di parole forestiere che per lei divengono radicali, dismette l'uso della composizione ec.: e per pochi momenti supplisce bene a' suoi bisogni colle radici pigliate in prestito, ma di lì a poco, o diviene una stalla d'Augia a forza di stranierismi moltiplicati in infinito, o volendosi conservar pura, non può più parlare, perchè s'è lasciato cadere il solo istrumento che avesse per supplire alla novità delle idee conservandosi pura, cioè il coltivare e far fruttare le sue proprie radici. E forse perciò conservarono sempre i greci questa facoltà, perchè poco pigliarono da' forestieri, o non volendo prenderne per la nota loro superbia nazionale, o perchè realmente non si trovavano intorno altra nazione letterata e [2450]civile, dalla quale potessero prendere, sebbene con molte commerciarono, ma la letteratura le scienze e la civiltà de' greci, da' tempi noti in poi, furono sempre puramente greche.
      E così accadde cosa osservabilissima: cioè che la lingua greca per essersi conservata pura, divenne e si mantenne (ed ancora si mantiene) la più potente e ricca e capace di tutte le lingue occidentali. Non per altro se non perch'ella restringendosi in se sola, non lasciò mai di porre a frutto e a moltiplico il proprio capitale. E viceversa per esser divenuta così potente, si mantenne pura più lungo tempo di qualunqu'altra (ancor dopo ch'ebbe a fare con una nazione civile e signora sua, come la latina). Giacchè non ebbe alcun bisogno nè di parole nè di modi stranieri per esprimere qualunque cosa occorresse: e i greci avendo alle mani facile e pronto e spendibile il capitale proprio, non si curarono dell'altrui, il quale sarebbe stato loro più difficile a usare, e manco manuale del proprio.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





Augia