(lett. ult. cioè 265. fine, vol.2.). Vedi ancora quel ch'egli dice del poco studio e impegno con cui tradusse l'Eneide, la Rettor. d'Aristot. le Oraz. del Nazianz. Tutte opere, che siccome le lettere familiari (e forse queste anche più della Rettor. e delle Oraz.) ci riescono pur contuttociò di squisita e quasi inimitabile eleganza.
(29. Giugno, dì di S. Pietro. 1822.)
????????(??????) ?????????? ????????, (agros qui incrementum nullum haberent, cioè così ben coltivati già quando si comprano, che non si [2527]possano far migliori) ???? ?????? ?????? ??????? ???????????????? ????? ??? ??(????????(??????(???????????(??????????? ??????? (???. Dice queste cose Iscomaco di suo padre, il quale non voleva che si comprassero fondi ben coltivati, ma trascurati dal possessore, e le dice a Socrate presso Senofonte Del governo della casa, cap.20. §.23. Così tutto il piacere umano consiste nella speranza e nell'aspettativa del meglio, e posseduto non è piacere, e quello stato che non si può migliorare, benchè ottimo e desideratissimo per se, è sempre infelicissimo, come fu presso a poco quello d'Augusto divenuto padrone di tutto il mondo, e malcontento com'egli s'espresse.
(29. Giugno 1822.)
Ho discorso altrove di quello che si suol dire, ch'ogni proposizione ha due aspetti, e dedottone che ogni verità è relativa. Notate che ogni proposizione, ogni teorema, ogni oggetto di speculazione, ogni cosa ha non solo [2528]due ma infinite facce, sotto ciascuna delle quali si può considerare, contemplare, dimostrare e credere con ragione e verità. E in tanto si dice che n'abbia due, in quanto d'ogni proposizione si può dir pro e contra, dimostrarla vera e falsa, e sostenere così la tal proposizione, come la sua contraria.
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