Ed ha confermato coll'esempio dell'??????? di questa infelice famiglia, che qualunque è d'animo veramente e fortemente poetico (intendo ogni uomo di viva immaginazione e di vivo sentimento, scriva o no, in prosa o in verso) nasce infallibilmente destinato all'infelicità.
(4. Luglio 1822.)
Gli uomini semplici e naturali sono molto più dilettati e trovano molto più grazioso il colto, lo studiato e anche l'affettato che il semplice e il naturale. Per lo contrario non v'è qualità nè cosa più graziosa per gli uomini civili e colti che il semplice e il naturale, voci che nelle nostre lingue e ne' nostri discorsi sono bene spesso sinonime di grazioso, e confuse con questa, come si confonde la grazia colla naturalezza e semplicità, credendo che sieno essenzialmente, e per natura, e per se stesse, [2546]qualità graziose. Nel che c'inganniamo. Grazioso non è altro che lo straordinario in quanto straordinario, appartenente al bello, dentro i termini della convenienza. Il troppo semplice non è grazioso. Troppo semplice sarà una cosa per li francesi, e non lo sarà per noi. Lo sarà anche per noi, e con tutto questo sarà ancora al di qua del naturale. (Tanto siamo lontani dalla natura, e tanto ella ci riesce straordinaria). Viceversa dico del civile rispetto ai selvaggi, naturali, incolti ec. Del resto possiamo vedere anche nelle nostre contadine che sono molto poco allettate dal semplice e dal naturale, o per lo meno sono tanto allettate dal nostro modo artefatto, quanto noi dalla loro naturalezza, o reale, o dipinta ne' poemi ec.
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